Con il lancio del servizio cellulare satellitare previsto per il 2023, sembra che la prossima versione di Android sarà pronta a supportarlo al suo debutto.
Nonostante i gestori wireless offrano molta copertura negli Stati Uniti, vaste parti del paese non ricevono ancora il servizio cellulare. Questo non solo può essere scomodo, ma a volte pericoloso e persino fatale. Di recente, T-Mobile e SpaceX ha annunciato una collaborazione che potrebbe rimodellare il futuro della connettività mobile. Le due società prevedono di offrire connettività in aree che attualmente non hanno accesso al servizio cellulare utilizzando i satelliti. Sebbene il lancio del servizio sia previsto per la fine del 2023, sembra che il sistema operativo Android di Google sarà pronto quando sarà attivo.
Il vicepresidente senior di Google per Android, Hiroshi Lockheimer, ha condiviso tramite Twitter che Google è "progettare per i satelliti" e che l'azienda è entusiasta di supportare i partner "nel rendere possibile tutto questo nel
prossima versione di Android." Lockheimer, in qualità di uno dei membri fondatori del team Android, ha anche ricordato le difficoltà di inclusi Wi-Fi e 3G nel T-Mobile G1, che è stato il primo telefono Android consumer mai rilasciato in 2008. Inutile dire che molto è cambiato da quei giorni, con hardware e software che si evolvono ulteriormente ogni anno.Durante l'evento T-Mobile e SpaceX, il CEO e presidente di T-Mobile Mike Sievert ha pronunciato un proclama per "porre fine alle zone morte mobili". T-Mobile ha annunciato che collaborerà con SpaceX per lanciare satelliti che consentiranno di connettersi nelle aree rurali senza connettività. Il servizio "Coverage Above and Beyond" dell'azienda non sarà attivo fino alla fine del 2023, ma inizialmente supporterà l'accesso a messaggistica, MMS e app di messaggistica selezionate. Ci sono piani per espandere il servizio per includere alla fine Internet vocale e wireless. Non è chiaro se altri vettori o aziende si uniranno al movimento satellitare, ma il fatto che Google si impegni a favore della tecnologia sembra un ottimo primo passo per adottarla su larga scala.
Fonte: Hiroshi Lockheimer (Twitter)