Motorola dimostra la ricarica wireless in grado di alimentare dispositivi a 100 cm di distanza

Motorola ha mostrato la sua tecnologia di ricarica wireless senza contatto, in grado di caricare due dispositivi fino a 100 cm di distanza.

Il futuro della ricarica wireless non riguarderà i pad di ricarica ed è in corso una corsa tra i fornitori di hardware per essere i primi a realizzarlo. Diverse aziende hanno promesso di fornire la ricarica wireless senza contatto ormai da anni, e alcune hanno addirittura dimostrato prototipi in occasione di fiere tecnologiche come il CES. Oggi Xiaomi mostrato una demo tecnologica della sua tecnologia di ricarica via etere "Mi Air Charge", ma Motorola ha anche debuttato oggi con il proprio lavoro sulla ricarica senza contatto.

Un dirigente della Motorola ha preso a Weibo oggi condividiamo un video che mostra un prototipo di stazione di ricarica remota con il marchio "Motorola One Hyper", da non confondere con lo smartphone con lo stesso nome. Nel video, che abbiamo incorporato di seguito, mostra due smartphone che si ricaricano su distanze di 80 cm e 100 cm. Questi smartphone assomigliano al Motorola Edge, ma non è chiaro quali modifiche siano state apportate loro.

Il video continua con una dimostrazione di come la ricarica si interrompe quando la mano di una persona viene posizionata davanti alla stazione di ricarica. Ciò dimostra che Motorola ha progettato il sistema per interrompere la ricarica quando rileva che una persona si muove davanti alla stazione, probabilmente per motivi di salute.

A differenza di Xiaomi, Motorola non sembra condividere ulteriori dettagli su come funziona la sua tecnologia di ricarica wireless senza contatto. Mentre l'azienda prende in giro gli utenti su Weibo chiedendo loro se vorrebbero vedere la tecnologia in un formato futuro dispositivo della serie Edge, non hanno confermato se sono pronti a portarlo in uno spot pubblicitario Prodotto. I problemi implementativi e strutturali che devono essere superati sono ben compresi, quindi siamo decisamente interessati a sapere come Motorola sta affrontando questo problema.