Android Things, un sistema operativo basato su Android fortemente ridotto per dispositivi Internet-of-Things (IoT), verrà chiuso all'inizio del prossimo anno.
Non sarebbe un anno “normale” senza che Google uccidesse un servizio o una piattaforma. Proprio al momento giusto, il colosso della ricerca ha annunciato che Android Things, un sistema operativo basato su Android fortemente ridotto per dispositivi Internet-of-Things (IoT), verrà chiuso all'inizio del prossimo anno.
La situazione era ormai evidente, quindi le notizie di oggi non sono una grande sorpresa. Nel febbraio del 2019, Google ha annunciato riorienterebbe Android Things per aiutare gli OEM a costruire altoparlanti e display intelligenti. All'epoca, la società dichiarò che avrebbe continuato a supportare la sperimentazione del sistema operativo da parte degli hobbisti. “Nell’ultimo anno, Google ha lavorato a stretto contatto con i partner per creare prodotti di consumo basati su Android Things con l’Assistente Google integrato. Visti i successi che abbiamo riscontrato con i nostri partner nel campo degli altoparlanti e dei display intelligenti, stiamo riorientando Android Cose come una piattaforma per i partner OEM per costruire dispositivi in quelle categorie andando avanti", ha affermato Google 2019.
Tuttavia, una novità Pagina delle domande frequenti (attraverso ArsTechnica) rivela che Google porrà fine a qualsiasi utilizzo non commerciale della piattaforma Android Things. A partire dal 5 gennaio 2021, la console Android Things smetterà di supportare nuovi progetti e a partire dal 5 gennaio 2022, la console Android Things verrà disattivata per tutti i progetti esistenti. Presto, gli unici prodotti in grado di eseguire Android Things saranno quelli basati su SoM (system-on-modules) hardware commerciali di fornitori come NXP, Qualcomm e MediaTek, ma questi sono "disponibili solo per specifici partner OEM che costruiscono altoparlanti intelligenti e dispositivi intelligenti". viene visualizzato."
Google ha fatto bene alcune cose con Android Things. Quando è stato annunciato, Google ha adottato un approccio che ha impedito agli OEM di modellare il sistema operativo e ha affermato che gli aggiornamenti sarebbero stati distribuiti centralmente da Google all’incirca ogni tre anni. Ma la piattaforma si è rivelata troppo impopolare per il mondo dell’IoT e presto Google ha voltato pagina. Detto questo, Google ha altre piattaforme IoT, tra cui Google Smart Home. Ma è la fine ignominiosa di una piattaforma che non è mai decollata.