La nuova funzione De-AMP di Brave ti consente di bypassare facilmente le pagine AMP

Il popolare browser basato su Chromium Brave ha introdotto una nuova funzionalità chiamata De-AMP, che consente agli utenti di ignorare facilmente le pagine AMP.

Dopo lanciare un portafoglio crittografico nel novembre dello scorso anno, il popolare browser Brave basato su Chromium sta ora lanciando un'altra utile funzionalità. La nuova funzionalità, chiamata De-AMP, consente agli utenti Brave di ignorare facilmente le pagine renderizzate con il framework AMP (Accelerated Mobile Pages) di Google e di portarli direttamente al sito Web originale.

In un post sul blog sull'argomento, Brave lo nota "AMP danneggia la privacy, la sicurezza e l'esperienza su Internet degli utenti e, altrettanto dannoso, aiuta Google a monopolizzare e controllare ulteriormente la direzione del web." La nuova funzionalità De-AMP aiuta gli utenti a aggirare facilmente questi problemi portandoli direttamente al sito Web originale. Il post sul blog rileva inoltre:

"Brave proteggerà gli utenti da AMP in diversi modi. Ove possibile, De-AMP riscriverà collegamenti e URL per impedire agli utenti di visitare del tutto le pagine AMP. E nei casi in cui ciò non è possibile, Brave controllerà il recupero delle pagine e reindirizzerà gli utenti lontano dalle pagine AMP prima ancora che venga eseguito il rendering della pagina, impedendo il caricamento del codice AMP/Google e giustiziato."

La funzione De-AMP è attualmente disponibile nelle versioni Nightly e Beta di Brave. La funzionalità sarà abilitata per impostazione predefinita quando verrà lanciata sul canale stabile con il prossimo aggiornamento v1.38 per desktop e Android. La funzionalità arriverà anche su Brave per iOS, ma gli sviluppatori non hanno fornito una tempistica di rilascio definita per la stessa. Gli utenti che desiderano continuare a visitare le versioni AMP delle pagine avranno la possibilità di disattivare De-AMP andando su brave://settings/shields.

Vale la pena notare che anche Twitter ha aggiornato le sue linee guida AMP lo scorso anno e l'eliminazione graduale dei caricamenti di pagine AMP sui dispositivi mobili. Ma, nonostante la forte spinta contro AMP, secondo quanto riferito Google sta lavorando a un follow-up del framework. Come notato nel post sul blog di Brave, il "Il tentativo non è formalmente chiamato AMP 2.0, ma gli obiettivi sono gli stessi: consentire che una parte maggiore del Web venga servita dai server di Google e in modi che danno agli utenti meno controllo su come interagiscono con quel contenuto e con meno comprensione della provenienza di quel contenuto."


Fonte:Coraggioso