Google Play Music non è più disponibile sugli altoparlanti intelligenti

Google Play Music non è più disponibile su altoparlanti intelligenti come Google Nest Home, poiché continua la lunga e lenta chiusura del servizio.

Google sta andando avanti con il suo "morte per 1000 tagli" per Google Play Music dopo che il servizio è stato rimosso dagli altoparlanti intelligenti basati sull'Assistente Google, inclusa la gamma Google Nest Home, e dai dispositivi di terze parti (tramite ArsTechnica). Ciò significa che d'ora in poi gli abbonati troveranno automaticamente i propri altoparlanti impostati su YouTube Music per impostazione predefinita, con l'opzione Google Play Music rimossa dalle impostazioni. Come sempre, questo può essere sovrascritto manualmente da una serie di alternative tra cui Spotify, Tidal e Deezer.

La società ha chiarito che, dopo diversi anni di ritardi causati dalla creazione della parità di funzionalità per il prodotto successivo YouTube Music, ritirerà completamente il servizio prima della fine del 2020. YouTube Music ora ti consente di trasferire gli acquisti da Google Play e caricare i tuoi file solo per lo streaming. In alternativa, gli acquisti possono essere scaricati per migrare del tutto, tramite Google Takeout.

Tuttavia, invece di lavorare con una data di scadenza fissa, Google ha disattivato alcuni aspetti del servizio per linea di prodotto e talvolta per territorio. La scorsa settimana ha visto la fine del supporto per Google Play Music sui dispositivi Wear OS, nonostante non esista (ancora) l'app YouTube Music per dispositivi indossabili.

Non c’è dubbio che, dopo tutti i mesi trascorsi a perdere tempo, Google sia finalmente determinata a portare avanti il ​​ritiro del servizio, che è poco prima del suo nono compleanno. All'inizio del mese, Google ha interrotto le vendite di download di mp3 tramite Google Play Store, dato che si punta tutto sullo streaming.

La fase successiva del processo riguarderà la graduale rimozione dell'accesso all'app Google Play Music e il portale web, che viene realizzato su base continuativa, per regione, per tutto il resto del anno. Google ora considera il servizio deprezzato e consiglia vivamente agli utenti di migrare presto, poiché potrebbero perdere l'accesso senza ulteriore preavviso.